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Una visita benedetta…

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In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

(Lc 7,11-17 – S. Giovanni Crisostomo, Vescovo e Dottore della Chiesa – Memoria)

Medita

È sempre difficile commentare pagine di Vangelo come queste. Ci sono persone che soffrono tantissimo per la perdita dei figli, per la solitudine, per malattie, per condizioni sociali. Ci sono parecchi crocifissi di carne che sembrano aumentare di giorno in giorno. E allora sorge la questione di Dio.

Dov’è Dio? Quando gli uomini sono toccati dal dolore e dalla morte è quasi spontaneo chiederselo. Eppure in questa pagina di Vangelo nessuno chiede miracoli a Gesù. Anzi tutta la città sembra raccolta nel dolore, incurante di Gesù e del suo numeroso seguito che si affaccia alla porta della città di Nain. É Gesù che prende l’iniziativa perchè mosso da compassione. Quel giovane defunto era figlio unico di madre vedova. Una condizione di estrema povertà. E oggi non ce ne sono tante condizioni così estreme? Che fare perchè Dio possa visitare il suo popolo?

Una condizione è certamente l’umiltà. Essere umili significa riconoscersi insufficienti. Vuol dire saper chiedere aiuto, perchè si conosce il proprio bisogno. L’altra è la preghiera. Senza sincera preghiera fatta con costanza, come possiamo sperare di ricevere qualche grazia? Infine, per “attirare” la presenza di Dio bisogna vivere la carità con generosità.

Vivi

Il Signore non è indifferente ai nostri dolori e sofferenze. Tuttavia desidera che viviamo queste condizioni in comunione con Lui, con spirito umile, generoso e orante.

Lui può fare irruzione nella nostra vita quando meno ce lo aspettiamo. Però possiamo preparaci al meglio nell’attesa che ci faccia visita per stare con lui e perchè ci dia luce, grazia e benedizioni.

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