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In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
(Gv 3,13-17 – Esaltazione della Santa Croce – Festa)
Medita
La Croce rappresenta la massima contraddizione di ogni contraddizione umanamente sperimentabile. Appeso al patibilo sta un innocente. Quell’innocente è il Figlio di Dio incarnato. Nell’incarnazione l’Eterno diventa tempo storico, perchè il Verbo di Dio si è fatto carne. Una continua contraddizione su contraddizione.
Questa misura massima della contraddizione che ci viene posta dinanzi agli occhi nella festa dell’esaltazione della Santa Croce, può trovare solo senso in una sola realtà. Si tratta della realtà dell’amore. Solo l’amore è capace di sopportare e attraversare tutte le contraddizioni possibili. Solo l’amore può includere in sè tutto ciò che lo vuole uccidere. Perchè anche quando l’amore è ucciso, chi uccide ne viene travolto da esso.
Soltanto un amore capace di reggere le contraddizioni della vita può salvare. E così quella Croce così pesante, viene trasformata dall’amore: da uno strumento di condanna, a strumento di salvezza. La Croce, in definitiva, è la misura smisurata dell’amore che Dio ci ha donato in Cristo.
Vivi
Oggi riservati dieci minuti per contemplare il Crocifisso, o una semplice croce di legno…
Pensa a quali atrocità Gesù ha voluto liberamente sottoporsi per dimostrarti fino a che punto ti ama…prega col cuore.