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In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
(Lc 8,4-15 – San Roberto Bellarmino, Vescovo e Dottore della Chiesa – Memoria facoltativa)
Medita
In questo Vangelo ci viene offerto da Gesù stesso il commento alla sua parabola del seme gettato dal seminatore. Pertanto non ci sarebbe bisogno di spendere altre parole. Tuttavia vogliamo soltanto concentrarci su due aspetti.
Il primo riguarda l’esame di coscienza. Leggendo o ascoltando questa parabola verrebbe da chiedersi: che tipo di terreno è il proprio cuore? Probabilmente è un misto di tanti terreni. Alcune parti del cuore potrebbero essere occupati dagli affanni dei rovi, altre parti potrebbero essere come il terreno buono. Lasciamo che sia Gesù Cristo a coltivare il nostro cuore donandogli la nostra docilità.
Il secondo aspetto riguarda precisamente il terreno buono. Questo è simbolo di un cuore integro, cioè capace di saper custodire la Parola, un cuore non frammentato o frantumato dal peccato o dai problemi della vita. È integro il cuore di chi cerca il Signore ed è disposto a vivere di Lui e con Lui nella comunità ecclesiale.
Vivi
Verifica che cosa frammenta il tuo cuore.
Quale piccolo o grande gesto sarebbe necessario perché tu possa ravvivare la tua relazione col Signore?
“Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza”
Soffermiamoci sulle parole evidenziate in grassetto. Quale di esse mi richiama maggiormente?