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In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
(Mt 10,37-42 – XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A)
Medita
La missione del cristianesimo, e dunque del cristiano, è quello di testimoniare al mondo l’incontro d’amore e di salvezza con il Dio di Gesù Cristo. Per mettere in pratica tutto ciò il cristiano è chiamato alla sequela, cioè a seguire le orme di Gesù. Allora potremmo dire che il cristianesimo è un viaggio sulle orme di Cristo. Un buon cristiano, infatti, non è colui o colei che con le proprie forze riesce a seguire i consigli evangelici ma è colui o colei che perde la propria vita, abbraccia la croce e cammina dietro a Gesù. A primo acchito sembrerebbe una vita da falliti, ma se ci fermiamo a guardare più in profondità è la via vincente. Infatti, è nel momento in cui noi perdiamo tutto ciò che ci rende legati e bloccati all’infelicità, al vero fallimento (cioè a tutto ciò che non è eterno) che noi riusciamo a fare entrare Cristo nella nostra vita, a convertirci e a vivere. Ma nel momento in cui mettiamo solo e tutto noi stessi, come se dipendesse tutto da noi, arriveremo stanchi, senza forze e sconfitti.
Vivi
Gesù ti chiama alla vera felicità ed a essere protagonista della tua vita e della tua vita di fede…
Non ci vuole tanto, basta accogliere liberamente la grazia di Dio e camminare, passo dopo passo con Lui.