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In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
(Mt 13,31-35 – S.Ignazio di Loyola, presbitero, memoria)
Medita
Le parabole di Gesù stimolano la nostra curiosità sulle “cose” di Dio. Siccome Dio è mistero, le parabole sono metafore che ci rimandano ad un’ulteriorità. Sono elementi semplici che ci aiutano ad andare oltre.
Il granello di senape, che è piccolissimo ma poi diventa un albero grande capace di ospitare gli uccelli del cielo, è metafora di Gesù stesso. Cioè un uomo tra miliardi di uomini che in forza del suo mistero divino-umano ha creato la Chiesa come suo corpo capace di accogliere gli uomini di tutta la storia. Anche il lievito che fa ingrandire tutta la pasta è immagine di Cristo, che grazie alla sua divinità ha esaltato la nostra umanità.
Con immagini semplici Gesù parla in modo velato di sè stesso: è lui quel granello di senape, è lui quel lievito. Chi ne ha fatto esperienza sa bene che non c’è più bisogno di riccorrere alle parabole. Sa bene che il mistero del Regno di Dio è proprio la presenza di Cristo in mezzo a noi.
Vivi
Rifletti sulla “potenza” del seme di senape e della capacità del lievito.
Ricorda che il Signore può fare della tua vita una cosa grandiosa se tu lo accogli. Lascia che la sua parola sia quel semino di senape, quel lievito che ingrandiscono il tuo cuore.