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In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
(Mt 13,36-43 – S.Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, memoria)
Medita
La spiegazione della parabola della zizzania da parte di Gesù è abbastanza chiara. Si parla del giudizio finale nel quale saranno salvati i figli del Regno di Dio e gettati i figli del Maligno. Non ci sarebbe altro commento da fare se non quello di cercare di comprendere che tipi di figli siamo.
Certo, appare molto semplificata questa distinzione…tra bene e male ci siamo noi, c’è il mistero dell’uomo…e poi chi veramente sa cosa è bene e cosa è male? Il mistero tra bene e male è il mistero che rigurarda Dio. Solo lui sa cosa è veramente bene. Pertanto chi segue il Signore, chi vive della sua Parola non può che realizzare il bene. Chi non lo segue per ignoranza o per cattiva volontà si trova fortemente a rischio. “Chi ha orecchi, ascolti!”
Vivi
Una condizione fondamentale per iniziare un cammino di trasformazione interiore è l’umiltà.
Senza l’umiltà è impossibile accogliere la Parola di Dio. Senza l’umiltà è impossibile conoscere sè stessi. Senza umiltà non possiamo compiere le opere di Dio. Chiedi a Dio la grazia di saper accettare le umiliazioni come strumento di conversione e salvezza.