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Non esiste un cristianesimo solitario

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

(Mt 18,15-20 – Mercoledì della XIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno dispari)

Medita

La dimensione comunitaria è fondamentale per vivere la relazione col Signore. Non esiste un cristianesimo solitario. Il Signore si rende presente nella comunità cristiana, in coloro che si riconciliano, in coloro che pregano mettendosi d’accordo. Questa pagina di Vangelo non ha bisogno di particolari commenti. Va’ semplicemente vissuta così com’è.

La correzione fraterna deve essere animata dall’amore e non dal giudizio; così come la preghiera comunitaria non è un legame pesante, semmai è sciogliere i pesi e i vincoli davanti a Signore.

Vivi

Sciogliamo i vincoli del rancore che ci impediscono di vivere bene la relazione coi fratelli e anche col Signore

Occorre l’umiltà di saper chiedere aiuto. Solo così possiamo fare un percorso di rinascita nella comunità

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