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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
(Mt 18,15-20 – XXIII Domenica del Tempo Ordinario)
Medita
Quant’è difficile mettere in atto questa Parola? Quando ci succede una situazione simile, noi siamo subito portati a sparlare o comunque sia a parlare alle spalle di chi ha commesso una colpa nei nostri confronti. Eppure, Gesù, come sempre stravolge il punto di vista umano per farci osservare le cose da un’altra prospettiva, quella dell’Amore. Dunque, Gesù, ci chiede di correggerci a vicenda con amore e nell’amore , ciò significa che prima di pretendere che l’altro cambi radicalmente, dopo avergli posto innanzi il suo errore, dobbiamo iniziare a partire dal nostro cambiamento. È troppo facile dire: questo non è giusto, corretto, buono, cambia! Ma ammettere che anche noi dobbiamo cambiare radicalmente, ci mette in seria difficoltà. Ecco perché Gesù esce fuori la questione dell’amore , perché quando si ama non si pretende niente ma ci si mette affianco e si cammina insieme.
Vivi
Da soli non si va da nessuna parte, nemmeno in paradiso….
Inizia a guardare l’altro con occhi diversi, guardando prima di tutto te stessa/o in una prospettiva nuova.