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In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
(Lc 12,1-7 – Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario)
Medita
Dio non ha bisogno che l’uomo sia religioso, cioè Dio non ha bisogno di bravi soldatini che si battono il petto e che, poi ammazzano i fratelli e le sorelle, sia fisicamente che con i giudizi e con parole ingiuriose. In parole povere, Dio non ha bisogno di una religiosità ipocrita ma Lui vuole Uomini e Donne vere e veritiere che, anche nella condizione fragile d’errore e di peccato, riconoscono la misericordia e la grazia di Dio nei loro confronti, riproponendola nei confronti dei fratelli e delle sorelle che si trovano innanzi.
Un altro aspetto, dove Gesù ci fa porre l’attenzione, è quello del timore nei confronti della nostra fine. Cristo ci dice di non avere tanto paura della morte fisica ( anche perché quella non può essere scansata) ma bisogna preoccuparsi di non morire spiritualmente. Questo è un tema caldo: oggi, quante persone, pur essendo in vita biologicamente, sono già morte? Sì, perché la vita non è soltanto un cuore che batte e un’attività celebrale attiva, ma è uno spirito che vive e che sa affrontare le sfide del presente. Ecco, dovremmo preoccuparci di più di chiederci se siamo veramente vivi nello spirito e non farci togliere la bellezza della vera vita da nessuno, avendo la rassicurante certezza che solo Dio può togliercela, sapendo che ha mandato il suo unico Figlio per donarcela, perché valiamo molto più di molti passeri.
Vivi
La vita spirituale, la vita di fede è qualcosa che, se vissuta pienamente, è veramente spettacolare. È qualcosa che appartiene ad ogni uomo e ad ogni donna…
coltiva intelligentemente la tua spiritualità, fai domande, poniti quesiti, cerca e ricerca, non fermarti mai. Allora sì che potrai dire di essere vivo.