Sei liberato dalla tua malattia!

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In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».

Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

(Lc 13,10-17 – Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario, Anno dispari)

Medita

Gesù guarisce una donna che da ben diciotto anni era piegata su sé stessa, ciò era causato da uno spirito malvagio. Gesù, sulla croce, ci ha guariti da questo male, rompendo il legame con il peccato. Solo che questo male si può ripresentare, ogni qualvolta che, siamo troppo concentrati su noi stessi, sui nostri bisogni, sul soddisfare ogni nostra esigenza e desiderio, tutto questo  ci fa ripiegare su noi stessi. Lo stesso peccato, se non assolto, ci ripiega in noi stessi. In questa posizione è impossibile alzare lo sguardo e riconoscere l’altro e l’Altro davanti a me. È questo ci rende infermi, cioè incapaci di condividere la gioia, la condivisione e la libertà di ogni realtà.

Quando capita questo, Gesù ci guarisce attraverso il grande dono immenso dei sacramenti. Il problema sta nel fatto che, come allora, anche oggi c’è qualcuno che cerca di non farci guarire, qualcuno che preferisce rispettare altre norme per non permetterci di stare ritti e liberi da ogni egoismo. La nostra società è una di queste. Ci impone una mentalità individualista ed ego centrata, dove ognuno pensa per sé perdendo il valore del bene comune e della collettività.

Vivi

Non siamo stati creati per stare ripiegati in noi stessi ma per uscire da noi per incontrare l’altro/l’Altro che ci corrisponde ….

In questa settimana, se puoi, accostati ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucarestia per poter essere guarita/o e ritornare a volgere il tuo sguardo al Cielo.

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